Da quattro anni che viviamo su questa montagna, e senza il minimo dubbio La Monna è da sempre stata al centro delle discussioni e dei dibattiti livatesi. Una volta ha un padrone, poi lo tradisce per un altro, una volta è ricca con un bottino di 2,5 milioni di euro ed un’altra povera abbandonata e in disuso, processata al T.A.R., amata e rimpianta avvolte, insultata e bestemmiata molto di più, è lei la vera bandita dei Simbruini da cui prende il nome l’omonima strada, è lei che in questi giorni in un ennesimo colpo di scena sfugge di mano a tutti e torna libera. In una sentenza del T.A.R. depositata l’8 giugno si decreta che le concessioni ventennali fatte alla soc. Livata 2001 srl dal comune di Subiaco nel 2004 sono di fatto decadute per inadempimenti contrattuali da parte della società, è il capitolo finale di una saga composta di 8 ricorsi che hanno visto la Soc. Livata 2001 srl uscirne sempre sconfitta. Quindi di fatto vengono riconosciute regolari le concessioni fatte l’anno scorso per l’anello, la slittinovia e campo Minio. Ed anche Topolino, le Signore e le altre vallette del comprensorio della nostra Monna sono oggi pubbliche. Alla notizia gioiscono più o meno tutti, dagli operatori locali ai possessori di immobili agli affezionati, che sperano in un rilancio di Livata, gioiscono i promotori dell’ecostazione montana, che vedono aprirsi una porta molto interessante per il completamento delle loro attività invernali, gioisce la nuova giunta comunale, che con questo evento vede subito la possibilità di misurarsi con un impegno importantissimo, capace, se ben gestito, di rimettere in moto un ciclo economico locale, di apportare nuovi fondi alle casse comunali e di dare lustro al nuovo gruppo amministrativo.
Ma per ora la fuggitiva è li sui monti, appollaiata in qualche vallata, con un fucile in spalla che sghignazza e che promette che ci farà ancora parlare di lei.
La sentenza del tribunale del T.A.R. può essere visualizzata e scaricata presso l’account facebook dell’ecostazione montana.
Ma per ora la fuggitiva è li sui monti, appollaiata in qualche vallata, con un fucile in spalla che sghignazza e che promette che ci farà ancora parlare di lei.
La sentenza del tribunale del T.A.R. può essere visualizzata e scaricata presso l’account facebook dell’ecostazione montana.