martedì 1 marzo 2011

Subiaco Ecostazione sciistica 1/3/2011

Torniamo a parlare dopo qualche tempo di come vanno le cose nella nuova ecostazione sciistica di M.te Livata, e proviamo in qualche modo a tirare giù un primo provvisorio resoconto di come siano andati questi primi mesi. Delineerei per cominciare il punto più alto e quello più basso…La Cosa che è andata decisamente meglio a nostro avviso è il tapis roulant per il campo scuola all’interno dell’anello. Inizialmente di 90 m, poi dopo pochi giorni allungato a circa 130 m è stato aperto in tutti i week-end dall’inizio delle vacanze natalizie ad oggi, garantendo anche aperture infrasettimanali per chi ne ha fatto richiesta. In questi giorni inoltre sono cominciati dei campi scolastici con le scuole di Subiaco e dintorni, che portano qui in montagna i bimbi per tre giorni a prendere lezioni di sci. Per garantire la copertura nevosa a tutte le scuole che verranno (ce ne saranno per un mesetto abbondante) è stato attivato il cannone sparaneve, primo sistema di innevamento artificiale che la nostra montagna abbia mai avuto.

Come parentesi peggiore di questi due mesi metterei l’assenza di neve, pocchissime nevicate, e spesso avvenute nei fine settimana penalizzando ancora di più. La carenza di neve ha reso tutto più difficile e macchinoso, Campo minio non è mai andato veramente a pieno regime, e tutti i progetti di sciare su Fascia e Cesone si sono rivelati inattuabili, nonostante gli sforzi fatti per raggiungere l’obbiettivo.

Ora in questi giorni ha ripreso a nevicare, e non sappiamo come si concluderà questa prima stagione invernale, ma torniamo a ribadire un concetto che esprimemmo il 17 Dicembre all’inizio di questa avventura, per ora tutto è concesso alla nuova ecostazione, perché in due mesi veramente non si può pretendere niente, la prima sfida sarà in primavera quando ci sarà tutto il tempo per organizzare l’estate, noi dal canto nostro rinnoviamo la fiducia e l’ appoggio all’iniziativa augurandoci una coesione fra più soggetti possibili che sia in grado di riaccendere il motore di questa nostra montagna.